Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Leggi tutte le risposte di Swisstransplant alle domande più frequenti inerenti al tema della donazione. Per esempio: Posso stabilire a chi va attribuito il mio organo?
Un donatore in condizioni di morte cardiaca (in inglese Donor after Circulatory Death, DCD) è una persona deceduta in seguito ad arresto cardiocircolatorio. Di conseguenza il battito cardiaco è cessato e con esso l’irrorazione degli organi, per cui i tempi utili per l’espianto degli organi sono molto stretti e la procedura della donazione varia rispetto a quella applicata in caso di donatori in stato di morte cerebrale.
Informazioni dettagliate sui donatori in condizioni di morte cardiaca sono disponibili qui.
Nella lista d’attesa vengono iscritti i pazienti affetti da gravi insufficienze d’organo, per i quali risultano esaurite tutte le altre possibilità terapeutiche.
Gli organi donati vengono attribuiti ai pazienti riceventi registrati in lista d’attesa in conformità alla Legge sui trapianti e alle ordinanze vigenti sull’attribuzione di organi. I criteri determinanti per l’attribuzione degli organi sono l’urgenza medica, l’utilità terapeutica e il tempo d’attesa. Per ciascun organo valgono inoltre criteri individuali.
Un trapianto è un intervento chirurgico tramite il quale un organo malato viene sostituito con uno sano. L’organo sano viene prelevato da una persona deceduta o in vita. Il trapianto di organi si effettua su pazienti per i quali non esiste più nessun’altra possibilità terapeutica. Il paziente che riceve l’organo è detto ricevente, mentre quello che lo dona è detto donatore.
L’espianto degli organi è effettuato da medici chirurghi in sala operatoria come un normale intervento chirurgico. L’espianto di organi non modifica l’aspetto esteriore del defunto, l’unico segno visibile è la cicatrice dell’operazione. Dopo l’espianto la salma viene consegnata ai familiari.
In caso di trapianto di cuore, polmone e intestino tenue i costi variano da 150’000 a 250’000 franchi, in caso di trapianto del fegato da 110’000 a 180’000 franchi, mentre per il trapianto di reni, pancreas e isole di Langerhans i costi variano da 60’000 a 100’000 franchi. Questi costi non comprendono prestazioni quali riabilitazione, visite di controllo o medicamenti al di fuori del periodo di degenza ospedaliera.
Una parte dei costi del trapianto viene rimborsato con gli importi forfettari per caso secondo SwissDRG. L’indennizzo delle rimanenti prestazioni è regolato in una convenzione tra la Federazione svizzera per compiti comunitari degli assicuratori malattia (SVK) e H+ Gli Ospedali Svizzeri.
I costi per ciascun trapianto, calcolati secondo il sistema SwissDRG, variano considerevolmente poiché nel complesso calcolo confluiscono diversi fattori: un importo forfettario che tiene conto della gravità di un caso e delle condizioni di trapianto; un prezzo base (base rate) che varia a seconda dell’ospedale; la cosiddetta ponderazione dei costi, che definisce l’onere medio del trattamento di un gruppo di casi.
Un paziente in coma è vivo e può risvegliarsi. Il suo cervello viene irrorato. In caso di morte cerebrale, invece, si ha una completa e irreversibile assenza delle funzioni cerebrali del paziente. Esteriormente non si nota alcuna differenza. Ciò dipende dal fatto che nei pazienti in stato di morte cerebrale è possibile mantenere per diverse ore le funzioni principali dell’organismo, come il battito cardiaco e la respirazione, tramite la ventilazione meccanica e la terapia farmacologica. Senza questo trattamento intensivo, una volta subentrata la morte cerebrale si verificherebbe immediatamente un arresto respiratorio seguito dall’arresto cardiaco.
La morte cerebrale viene accertata secondo il principio del controllo incrociato da due medici che lavorano indipendentemente dal team di trapianto e sono in possesso di apposita qualifica ed esperienza nel campo della diagnostica della morte cerebrale. L’assenza di qualsiasi funzione cerebrale va dimostrata tramite test neurologici conformemente alle direttive dell’Accademia Svizzera delle Scienze Mediche (ASSM).
Informazioni dettagliate sono disponibili qui.
Le banche dei tessuti hanno lo scopo di preparare e conservare tessuti umani dopo l’espianto. Poiché diversamente dagli organi i tessuti non devono essere trapiantati immediatamente e anche nella fase di preparazione e conservazione si attuano procedure di sterilizzazione e si osservano tempi di quarantena, il rischio di trasmissione di agenti patogeni è notevolmente ridotto.
Una volta accolti presso le banche, i tessuti espiantati vengono sottoposti a un lungo processo definito dalla Commissione Europea in regolamentazioni e direttive. Innanzitutto vengono controllati l’identità del donatore e tutti i dati che lo riguardano che sono stati raccolti dai coordinatori. Dopodiché il tessuto viene esaminato, preparato e conservato refrigerato in un’apposita soluzione (ad esempio la cornea) oppure congelato a una temperatura di meno 80° C (ad esempio valvole cardiache). Le ossa vengono sottoposte anche a procedure di sterilizzazione e alla trasformazione in preparati ossei sostitutivi che in Svizzera sono soggetti alla Legge sugli agenti terapeutici.
Poiché la maggior parte delle banche dei tessuti dispone di scorte, gli ospedali e gli ambulatori medici che effettuano trapianti possono ordinare direttamente i tessuti. Grazie alle banche dei tessuti, in caso di operazioni di pronto soccorso che richiedono ad esempio il trapianto di vasi o valvole cardiache, è possibile disporre immediatamente dei tipi di tessuto adeguati.
Esiste la possibilità di donare il proprio corpo dopo la morte a un istituto di anatomia. Se si considerano entrambe le possibilità (donazione di organi e donazione del corpo), la donazione di organi viene considerata prioritaria, poiché non tutte le persone decedute possono donare organi. Gli istituti di anatomia non accettano donazioni di corpi sottoposti all’espianto di organi.
Per maggiori informazioni potete rivolgervi al più vicino istituto di anatomia.
Berna: +41 31 631 84 33
Zurigo: +41 44 635 53 11
Basilea: +41 61 267 39 21
Ginevra: +41 22 379 52 75
Losanna: 021 692 52 50
Friburgo: 026 300 85 40
Il midollo osseo è preposto alla produzione delle cellule del sangue (emopoiesi), può essere prelevato solo da donatori in vita e può essere trapiantato anche in soggetti non imparentati. Se desiderate un opuscolo informativo o ulteriori informazioni, vi preghiamo di rivolgervi a:
Swiss Blood Stem Cells
Laupenstrasse 37
3001 Bern
Telefono +41 31 380 81 51
www.bloodstemcells.ch
No. La donazione di organi avviene in forma anonima al fine di proteggere sia la famiglia del donatore sia i riceventi da un ulteriore carico emotivo. I riceventi possono però ringraziare la famiglia del donatore attraverso Swisstransplant o i centri di trapianto con una lettera in forma anonima o pubblicare la propria storia in forma anonima su una piattaforma web. Queste possibilità di contatto in forma anonima sono a disposizione anche delle famiglie dei donatori.
A chi possono rivolgersi le persone coinvolte?
Il tempo d’attesa varia a seconda dell’organo di cui si ha bisogno, dello stato di salute della persona in attesa e dell’urgenza. È compreso tra pochi giorni e diversi anni. Poiché in Svizzera vi è penuria di organi disponibili, il legislatore si impegna a distribuire gli organi a disposizione nel modo più equo possibile. I tempi d’attesa medi sono riportati nel nostro rapporto annuale
Tutte le religioni maggiori sono nettamente a favore della donazione di organi, intesa per lo più come espressione di amore per il prossimo e umana solidarietà. In particolare la religione cattolica, protestante, islamica ed ebraica, la chiesa ortodossa, l’induismo nonché il buddismo hanno un atteggiamento positivo nei confronti della donazione di organi.
Nella nostra rivista swisstransplant news del marzo 2014 trovate una relazione sul punto di vista delle diverse religioni del mondo rispetto al tema della donazione degli organi.
Swisstransplant ha parlato con l’imam Ibram Youssef e con il rabbino François Garaï della posizione della religione ebraica e islamica nei confronti della donazione di organi. Guardate il video e ascoltate le toccanti e sorprendenti dichiarazioni in proposito.
In Svizzera il donatore e il ricevente rimangono anonimi. Ciò è volto a proteggere sia la famiglia del donatore sia i riceventi da un ulteriore carico emotivo. I riceventi possono però ringraziare la famiglia del donatore attraverso Swisstransplant con una lettera in forma anonima o pubblicare la propria storia in forma anonima su una piattaforma web. Queste possibilità di contatto in forma anonima sono a disposizione anche delle famiglie dei donatori.
Un organo è un dono, ma il personale medico svolge mansioni che vengono retribuite. Tra queste rientrano l’assistenza del donatore e dei suoi familiari e il coordinamento con il Servizio nazionale di attribuzione Swisstransplant (trasporto, team chirurgici, riceventi ecc.). L’intero lavoro svolto sul paziente in stato di morte cerebrale è a carico dell’assicurazione di base del paziente ricevente.
No, la donazione di organi è gratuita e il commercio di organi è vietato e punibile (art. 6 e 7 della Legge sui trapianti). Anche i costi del funerale non vengono rimborsati. L’unica eccezione è rappresentata dal risarcimento della perdita di guadagno del donatore in caso di donazione da vivente.
Con un solo donatore di organi possono essere effettuati fino a sette trapianti. In caso di divisione (splitting) di polmone e fegato, il numero di pazienti che riceve un organo da un unico donatore può salire addirittura a nove. Spesso i trapianti non consentono solo la sopravvivenza, ma migliorano decisamente la qualità della vita dei riceventi.
Normalmente l’intero processo di donazione dalla formulazione della diagnosi di morte cerebrale alla conclusione dell’espianto degli organi dura dalle 12 alle 24 ore.
Il fatto che un paziente si sia espresso a favore o contro la donazione di organi non influisce sull’intensità del trattamento. La massima priorità di ogni medico è salvare la vita del paziente. Tale obbligo è sancito dal Giuramento di Ippocrate. Viene fatto ogni sforzo per salvare il paziente, anche se è un potenziale donatore.
Inoltre la questione della donazione di organi si affronta solo dopo la formulazione della diagnosi di morte cerebrale. Prima, il fatto che qualcuno desideri o meno donare i propri organi non è necessariamente conosciuto dai medici curanti.
In caso di donatori potenziali in condizione di morte cardiaca, la questione della donazione di organi va affrontata già prima del momento del decesso, ma comunque solo in caso di prognosi di morte certa (prognosi infausta).
Nonostante la vecchia tessera di donatore mantenga la propria validità, consigliamo alle persone che hanno compilato in passato una tale tessera di donatore di sostituirla con la nuova tessera di donatore.
In linea di principio la donazione di organi è anonima. Tuttavia è possibile disporre di voler donare, in caso di decesso, un determinato organo a una determinata persona. Conformemente al divieto di discriminazione sancito dall’art. 17 della Legge sui trapianti, non è però possibile stabilire o escludere alcun gruppo di pazienti (ad esempio in base al sesso o all’età).
Chi muore in casa non può diventare donatore di organi, poiché i preparativi medici necessari per una donazione sono possibili solo nel reparto di medicina intensiva di un ospedale.
In linea di principio chiunque può donare organi. Sono esclusi coloro che sono affetti da una malattia tumorale attiva, da una malattia da prioni (ad esempio malattia di Creutzfeldt-Jakob) o da una sepsi (avvelenamento del sangue) non curabile. A essere decisivi sono lo stato di salute e la funzionalità dei singoli organi. Non vi è alcun limite massimo d’età prestabilito.
Se non è disponibile una tessera di donatore o questa risulta introvabile, in caso di decesso tocca ai familiari decidere in merito a una donazione di organi secondo la volontà del defunto. Perciò i vostri familiari devono essere a conoscenza della vostra volontà. In tal modo li sgravate anche dalla responsabilità di una decisione in un momento difficile.
È possibile donare i seguenti organi: cuore, polmoni, reni, pancreas, isole di Langerhans del pancreas e intestino tenue. È possibile donare i seguenti tessuti: cornea, ossicini uditivi, ossa, valvole cardiache, vasi sanguigni, pelle, midollo osseo e sangue.
Controindicazioni assolute per la donazione di organi sono tumori maligni, malattie da prioni (malattia di Creutzfeldt-Jakob), rabbia e una sepsi (avvelenamento del sangue) non curabile. In presenza di altre malattie, gli organi vengono valutati singolarmente ed eventualmente è possibile solamente la donazione di una parte di essi.
Le persone affette da HIV o epatite possono donare gli organi a riceventi anch’essi affetti da HIV o epatite. Possono donare organi anche le persone che hanno avuto una malattia tumorale curata con successo e non hanno avuto ricadute negli ultimi cinque anni.
La tessera di donatore è valida anche all’estero. Se non avete con voi la tessera si applicano le leggi del relativo paese e, a seconda del paese, vengono contattati i familiari.
Per segnalare la disponibilità alla donazione di organi non è necessario sottoporsi ad accertamenti mentre si è in vita. Se lo si desidera, è possibile indicare una determinata malattia sulla tessera di donatore.
Swisstransplant lavora in stretta collaborazione con diverse organizzazioni europee di trapianti con basi etiche e giuridiche simili. Se in Svizzera non vi è alcun ricevente compatibile per un organo, l’organo viene offerto alle organizzazioni partner straniere. Viceversa anche noi riceviamo offerte di organi dall’estero. Anche lo scambio internazionale di organi esclude la vendita, l’offerta è sempre gratuita.
Dal 1° luglio 2007 in tutta la Svizzera vale il modello del consenso in senso lato. In base a tale modello, il presupposto per l’espianto di organi è che si disponga del consenso del donatore o, qualora egli non abbia espresso alcuna volontà, di quello dei familiari più stretti.
Informazioni sul modello del consenso e sul modello del consenso presunto sono disponibili qui.
La questione se il modello del consenso presunto di per sé determini una maggiore quota di donazioni è controversa. Insieme ad altre misure, quali ad esempio una formazione mirata del personale medico specializzato, migliori strutture, iter standardizzati nel processo di donazione di organi e sufficienti risorse di personale, esso può però aiutare ad aumentare il numero di donazioni. Il modello del consenso presunto combinato a un registro centrale può facilitare il colloquio con i familiari in merito a una donazione di organi, poiché il personale specializzato può basarsi su un «no» esplicito o un «sì» implicito alla donazione.
Dal 1° luglio 2007 in tutta la Svizzera vale il modello del consenso in senso lato. In base a tale modello, il presupposto per l’espianto di organi è che si disponga del consenso del donatore o, qualora egli non abbia espresso alcuna volontà, di quello dei familiari più stretti.
Informazioni sul modello del consenso e sul modello del consenso presunto sono disponibili qui.
In mancanza di un consenso documentato, la donazione di organi o tessuti non è consentita. Sistema attualmente in vigore in Svizzera con consenso in senso lato: il consenso avviene per mezzo di tessera di donatore, testamento biologico oppure dai familiari sulla base della presunta volontà della persona deceduta. Il diritto di parola dei familiari viene considerato come modello ampliato. Ad oggi non esiste alcun registro.
In mancanza di rifiuto documentato, la donazione di organi o tessuti è consentita. Iniziativa popolare federale riguardante il modello ampliato: la Svizzera dovrebbe dotarsi di un registro ufficiale per coloro che sono contrari alla donazione di organi. Diritto di parola: i familiari potrebbero così, in caso di mancata registrazione nel registro, opporsi alla donazione di organi; nel caso in cui la registrazione ci sia, invece, non avrebbero il diritto di farlo. La volontà di non essere sottoposti a trapianti di organi verrebbe così applicata in modo sicuro. Il diritto di parola dei familiari viene definito come modello ampliato. È necessario un registro.
Con il patrocinio del Consiglio di Stato della Repubblica e Cantone Ticino.