No, la donazione di organi è gratuita e il commercio di organi è vietato e punibile (art. 6 e 7 della Legge sui trapianti). Anche i costi del funerale non vengono rimborsati. L’unica eccezione è rappresentata dal risarcimento della perdita di guadagno del donatore in caso di donazione da vivente.

Con un solo donatore di organi possono essere effettuati fino a sette trapianti. In caso di divisione (splitting) di polmone e fegato, il numero di pazienti che riceve un organo da un unico donatore può salire addirittura a nove. Spesso i trapianti non consentono solo la sopravvivenza, ma migliorano decisamente la qualità della vita dei riceventi.

Normalmente l’intero processo di donazione dalla formulazione della diagnosi di morte cerebrale alla conclusione dell’espianto degli organi dura dalle 12 alle 24 ore.

Il fatto che un paziente si sia espresso a favore o contro la donazione di organi non influisce sull’intensità del trattamento. La massima priorità di ogni medico è salvare la vita del paziente. Tale obbligo è sancito dal Giuramento di Ippocrate. Viene fatto ogni sforzo per salvare il paziente, anche se è un potenziale donatore.

Inoltre la questione della donazione di organi si affronta solo dopo la formulazione della diagnosi di morte cerebrale. Prima, il fatto che qualcuno desideri o meno donare i propri organi non è necessariamente conosciuto dai medici curanti.

In caso di donatori potenziali in condizione di morte cardiaca, la questione della donazione di organi va affrontata già prima del momento del decesso, ma comunque solo in caso di prognosi di morte certa (prognosi infausta).

È possibile modificare la propria decisione in merito alla donazione di organi in qualsiasi momento. Poiché non esiste alcun registro, è sufficiente distruggere la vecchia tessera e compilarne una nuova nonché informare i familiari del cambiamento della propria volontà.

Nonostante la vecchia tessera di donatore mantenga la propria validità, consigliamo alle persone che hanno compilato in passato una tale tessera di donatore di sostituirla con la nuova tessera di donatore.

In linea di principio la donazione di organi è anonima. Tuttavia è possibile disporre di voler donare, in caso di decesso, un determinato organo a una determinata persona. Conformemente al divieto di discriminazione sancito dall’art. 17 della Legge sui trapianti, non è però possibile stabilire o escludere alcun gruppo di pazienti (ad esempio in base al sesso o all’età).

Chi muore in casa non può diventare donatore di organi, poiché i preparativi medici necessari per una donazione sono possibili solo nel reparto di medicina intensiva di un ospedale.

È possibile anche una donazione di organi di un bambino. Gli organi di bambini vengono assegnati principalmente ad altri bambini. Solamente i neonati con meno di 28 giorni sono esclusi dalla donazione di organi per motivi etici e medici. 

In linea di principio chiunque può donare organi. Sono esclusi coloro che sono affetti da una malattia tumorale attiva, da una malattia da prioni (ad esempio malattia di Creutzfeldt-Jakob) o da una sepsi (avvelenamento del sangue) non curabile. A essere decisivi sono lo stato di salute e la funzionalità dei singoli organi. Non vi è alcun limite massimo d’età prestabilito.

Se non è disponibile una tessera di donatore o questa risulta introvabile, in caso di decesso tocca ai familiari decidere in merito a una donazione di organi secondo la volontà del defunto. Perciò i vostri familiari devono essere a conoscenza della vostra volontà. In tal modo li sgravate anche dalla responsabilità di una decisione in un momento difficile.

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